Rispostalpost

Lo scopo di questo post era fare in modo che chi cercasse informazioni sulla citata fantomatica agenzia/impresa dalle svariate ragioni sociali, giungesse sul blog per ricevere altre informazioni e leggerne i commenti.

Dire che l’obiettivo è stato raggiunto. Grazie google, grazie wordpress, grazie a voi, giovani commentatori disoccupati come me.

 

 

30 quiproquo di metabelanzinzene

Avrei voluto farti un regalo, spedirti un macinapepe di quelli che fai girare il pomello mentre sei in camera e puoi star sicuro che la spezia cade paru-paru sul piatto in cucina. Ma sono pieno di crisi anche io e posso solo donarti delle parole, qua e là. E anche qui e quo e lì.

Non c’è bisogno che ti avvisi, tanto so che leggerai. So che mi segui, che mi leggi, che da qualche parti nel mondo, quando non hai di meglio da fare, mi cerchi per avere delle risposte sul come sto. E io sto bene.

Mi son regalato un post per i 28 anni e in tanti (5 al massimo) si aspettavano qualche riga per i 30. Beh, sai che ti dico: lo scrivo per i tuoi di 30.

Sarà un post con tanti “c’è”, perché

c’è che quando sorseggio del whiskey penso a te, ché sei un cultore e qualunque cosa inizi e intraprendi la fai con criterio, senza buttarti all’avventura, perché tu dell’avventura e dell’ignoto hai paura e te ne fotti beatamente se può darti un brivido

c’è che quando ascolta musica nuova non posso non pensare “mh, chissà se passerebbe il vaglia dell’amicu mia”

c’è che quando leggo un libro penso “dovrei chiedere allu megghiu amicu mia se l’ha già letto e cosa ne pensa dell’autore…. forse è un prezzolato come tanti altri”

c’è che in tante circostanze ti penso e parlo di te e ti racconto. E tutte le persone che ho conosciuto e con cui ho condiviso più di una semplice bevuta han sentito parlare di te e un poco ti conoscono. Anche se io non so mica descriverti, so apprezzarti.

Ora che son solo in compagnia di johnnie, posso raccontarti di quando una mattina ho aperto gli occhi: avevo passato una nottata meravigliosa in giro per bologna e c’eravam sentiti e non stavi sì bene… niente di particolare, solite vicessitudini da buon uomo che non sa dire di no. Al risveglio avevo gli occhi bagnati. In verità avevo lacrime che rigavano tutto il viso e scendevano fin sotto il mento e quando Robi è entrata in camera, vedendomi in quello stato, si è preoccupata di chiedermi cosa c’era che non andava. Ed io non ero triste; ero preso da sconforto all’idea che tu non avessi tutto ciò che meriti.

Quel risveglio è la misura di quanto io possa tenere al tuo incedere su questa terra.

Ora mi sento particolarmente coglione all’idea di pubblicare questo coso, ma è il mio unico regalo e lo farò.

Stammi bene. Fai tutto quello che ritieni giusto, ché io non potrei consigliarti, avendo spesso pensato a te nel prendere una decisione. Sii intollerante, sii assolutista, sii scettico. Poniti più domande di quanto sia necessario. Non ascoltare nessuno e divora le informazioni che ritieni necessarie per avere un punto di vista.

Continua a essere quella personcina dabbene che ho avuto la fortuna di conoscere anni fa e vorrei fosse sempre presente nei miei giorni.

Auguri ziospe’. Mi sa che ti amo come si possono amare solo le persone come te.

Ps: cazzo, mi sono commosso.

Dedica spassionatamente interessata a Silvio Berlusconi

Io, se potessi, al Cavaliere, mi rivolgerei così; senz’altro aggiungere.

Te ne devi andare.

In risposta all’annuncio…

… meglio non presentarsi al colloquio.
La faccio bre (che è più breve di “breve”), anche perché è più di un anno che non scrivo con ‘sto affare e ricordo a malapena come funzioni.
Terminato il mio ultimo rapporto di lavoro, ho iniziato a cercare un’altra attività per passare il tempo e ricevere conseguentemente un compenso – non è la definizione standard di “impiego”, ma rende l’idea.
Ieri era la giornata della risposta agli annunci trovati sui molteplici motori di ricerca.
Stamane, la meravigliosa sorpresa di un contatto telefonico per il primo colloquio. Per qualche secondo ho pensato di essere davvero ambìto: neanche il tempo di cadere in una pseudo-depressione da disoccupazione giovanile.
Dopo un minuto di conversazione telefonica mi accorgo che non si fa nome dell’azienda, né della mansione da ricoprire, e mi si chiede se sono disponibile al full-time, disponibile dal lunedì al venerdì, disponibile a iniziare da subito, disponibile a un colloquio conoscitivo in giornata, alle 16.
“Sì, ma per fare cosa? Per quale mansione?”
“L’annuncio per gestioni pratiche su infojobs” – ecco, quello che ho inviato per ultimo, tanto per.
Messo giù il cellulare, il primo pensiero è andato al caldo infernale in autobus alle 15.30, con la pancia piena e la camicia per darmi un tono. Per fortuna, dopo *attenta* ricerca mi sono imbattuto in Truffato.it e in questa piacevole discussione.

Allora ho deciso di scrivere una breve recensione su gmaps per dare maggiore visibilità al post di Truffato.it, nella speranza che chi venga contattato per un colloquio in via Calvart 42/a da Solutions, o da Opportunity, o da My Job di De Giuli Ottavia sappia a cosa va incontro.

E così mi sono risparmiato una gran sudata. Utile ‘sto uèbb.

Buone cose a tutti,
v.

UPDATE

Sono stato contattato su Twitter da Chiara Codeluppi, la quale mi informa della nuova formidabile tecnica dell’impresa… ehm, mah, non saprei come identificarla, visto che cambia ragione sociale con la periodicità con cui un essere umano solitamente va al bagno.

E probabilmente Chiara ha ragione, poiché anche Lucio è stato contattato per un colloquio in via Calvart 40/A. A meno che non sia uno stabile adibito a imprese fittizie che pubblicano annunci fittizi. Oh, si sa mai in questo periodo.

Anyway, keep in touch.

Agli italiani, a me

Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato
le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credevi assolti
siete lo stesso coinvolti.

Anche se avete chiuso
le vostre porte sul nostro muso
la notte che le pantere
ci mordevano il sedere
lasciamoci in buonafede
massacrare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c’eravate.

E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le “verità” della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.

E se credente ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.

Perché assassini lo siamo tutti

del 5 e di altri numeri dispari (parte prima, credo)

Domani, 5 marzo, sarà passato un anno da quando sono giunto a Milano.

4 mesi dall’inizio della mia esperienza in agenzia.

9 anni e 8 mesi dalla maturità scientifica.

2 anni e 8 mesi dalla laurea.

Non mi metto a tirare le somme, ma probabilmente potrei iniziare a tirare le righe (come disse Morgan), le righe orizzontali che accompagnano t-shirt e maglioni che indosso e che dànno la misura del mio essere poco sintonizzato con la realtà (o parte di essa).

Da piccolo mi avevano fatto quello stupido giochino per scoprire il proprio numero fortunato: 5 era venuto fuori. Cinque.

Cosa significa, non lo so. Allora mi dicevano fosse il numero dell’uomo, non ricordo bene, ma ha poca importanza.

Ciò che conta è che sia un meraviglioso numero dispari.

Domani, sveglia alle 8:29.

ps: il 5 non deve mai accoppiarsi con un altro 5; per esempio, il 5/5 è una data di merda

Natale’s

– Ciao Natale, come va?

– Solita storia, ogni anno.

– Scusami ma vado di fretta, devo ancora preparare la valigia. Mi fai il solito?

– Ok.

– Anzi, no. Per quest’anno dammene 3 etti in più. Tagliamele belle sottili ‘ste emozioni, che così sembrano di più

– Oh oh oh.

– Tieni, per te.

– Grazie bello, ci vediamo l’anno prossimo. Speriamo che la crisi non fotta anche te.

The google story

Un semplice video che riassume la storia di google.

Nessun commento in merito 🙂

Sulla domanda finale si potrebbe scrivere un libro, invece.

The man who walked around the world

Credo di aver capito cosa voglio fare da grande.

Oddio, un’idea ce l’avevo già da prima, deo gratias, ma ci sono quei momenti di riflessione che non dimentichi, a dispetto degli altri più interessanti, a cui hai dato poco peso e poi non riesci a tirar fuori dalla memoria volatile del cervello.

Questo video mi è stato illuminante e ringrazio pubblicamente (questa è la mia piazza, il mio bar in cui siete tutti benvenuti) Zio Spencer e Pasquale per avermelo segnalato.

Ci starebbe anche un “you’ll never walk alone”.

Averne 28 e vivere bene

Inanzitutto, auguri.

Avere 28 anni non è semplice. Sei un po’ grande, ancora giovanotto, stai invecchiando, hai tutta una vita davanti, sei prossimo ai 30, avessi la tua età, puoi sempre cambiare vita, stai crescendo, beato te che puoi ancora divertirti, è l’ora di mettere su famiglia, non c’è nessuno che ti obbliga a rimanere qui, cerca un posto sicuro, puoi stare ancora con gli amici in casa, dovresti pensare a una donna con cui vivere.

Sei un coglione, ma puoi ancora permettertelo.

Vai in giro con gli amici e stai con loro fino a tardi.

Dormi poco, pensa che il tempo che perdi a dormire non te lo dà indietro nessuno.

Riposati, ché domani potrebbe essere una giornata faticosa.

Ma si, che te frega, domani è un altro giorno. Bevi.

Non essere turbato dall’assenza dei tuoi migliori amici, alcuni ci saranno sempre, altri spariranno.

Ricorda: nella vita sono molti di più i conoscenti degli amici. Fattene una ragione e ama i conoscenti più dei tuoi stessi amici. Forse ti hanno dato molto di più di quanto tu abbia dato loro.

Guarda il mondo da un punto di vista diverso. Guarda il mondo come se avessi 3 anni. Ti farà sentire un bambino. Ti renderai conto che non lo sei più. Godi di questo.

Sii critico, sii polemico e apri la bocca per spostare l’aria intorno. Parla male di tutto e tutti. Credi nel relativismo: non ha senso esprimere opinioni, né giudizi.

Sii calmo, lascia che la maggior parte degli eventi scivolino sulla tua schiena. Osserva l’inquietudine degli altri e sorridi fiero della tua serenità. Non sei una persona migliore, sei semplicemente uno che se ne fotte.

Guarda tutte le donne belle che ti passano accanto. Guardale anche se sei in dolce compagnia. Loro son più discrete di te, quando guardano dritto all’altezza della cinta. Ma tu puoi sempre fottertene.

Pensa ai tuoi anni passati. Ridi. Piangi. Fai un po’ quel che ti pare, ma non essere statuariamente nostalgico. Ti servirà quanto quel giocattolino che conservi dalle scuole elementari.

Porta gli amici nel tuo piccolo mondo e non dimenticare che forse potrebbero non capirti. Ovviamente, fottitene. Va bene così, capita anche a te.

Non dimenticarti che ogni tanto devi farla qualche telefonata. C’è sempre qualcuno che vorrebbe sentire la tua voce. Nel 90% dei casi è la persona sbagliata a cui telefoni.

Rispondi a chi ti telefona, anche se non hai niente da dire, anche se non vuoi sentirlo/a. Scherzo.

Abbi molta pazienza, sempre.

Non lamentarti di ciò che hai mangiato, se non sei stato tu a cucinare. Lamentati di te stesso, avresti potuto alzare quele chiappe dalla sedia e dare una mano.

Non lamentarti se a casa non c’è un cazzo da mangiare: le buste della spesa (i sacchetti milanesi) non hanno ancora imparato il tuo numero civico e Apu non le avrebbe fatte entrare nemmeno con la “dedica”.

Apri una birra, ora. Brinda a te. Hai ancora 27 anni e sei fresco come una rosa.

Sorridi mentre scrivi tante cazzate. Sorridi quando le cazzate le dici in posti e momenti poco consoni. Sei un coglione. Sii fiero di te stesso, tante persone non lo ammetterebbero.

Ridi di te. Non dimenticare che c’è sempre tempo per essere seri. Tanto. Troppo.

Leggi un libro. Uno ogni tanto. Non stare sempre davanti al pc. Ti viene la gobba, e le occhiaie non puoi photoshopparle. Saresti più figo se raccontassi di essere andato a correre nei parchi.

Vai a correre nei parchi.

Prova sempre a cambiare qualcosa. Fregatene della coerenza con i tuoi ideali, valori, bla bla bla… Ti stuferesti anche tu di una persona che non sa stupirti.

Non cercare la stabilità. Non l’hai mai voluta. E’ solo la paura di rimanere col culo per terra che ti spinge ad accettare tutto.

Fuma. Ti piace? Allora fuma.

Sottoponiti a periodi di stress. Ne uscirai più forte.

Non aver paura di fallire. Sei già un fallito.

Un fallito è sempre affascinante. La gente lo osserva e spera “forse questa volta ce la farà”. La gente tifa per te.

Non provare a capire le donne. Non provare a capire la gente. Non provare a capire gli amici. Non provare a capire tua madre.

Accetta le persone per come sono. Se necessario, mandale a cagare. Anche se vivessi da solo il sangue continuerebbe a pulsare. Fattene una ragione. La biologia è la più alta espressione del cinismo. No. Forse la chimica è peggio.

Non farti intortare da chi esalta le tue capacità. Son modi di dire. Pensa sempre di non essere nessuno. Se le cose andranno bene sarai mille volte più contento. Dovessero andare male, be’, potevi aspettartelo.

Non pensare a chi leggerà le righe che butterai in giro per il mondo, fra quaderni, muri, pagine web. Pensa piuttosto che domani dovrai festeggiare con qualcuno e che fra una settimana dovrai presentare un lavoro. Pensaci domani.

Quando ti chiameranno per farti gli auguri sii sempre disponibile. Ringrazia tutti. Ascoltali. Rassicurali. Stai bene.

Tieni a mente che questa non è una festa. Chi dovrebbe festeggiare è a km di distanza da te. Quel giorno tu non riuscivi nemmeno a tenerti in piedi. Di quel giorno non hai neppure un ricordo.

Ricorda che ciò che dai, rispetto a ciò che hai ricevuto in 28 anni, non sarai mai abbastanza.

Ricorda che sarai sempre in debito verso tua madre e fottitene dei debiti bancari. Prima o poi ci sarà un condono.

Apri gli occhi e pensa: mi piace quello che vedo?

Chiudi gli occhi.

Sorridi.

Puoi fare quel che ti pare. L’importante è sorridere. Un minuto in più. Finché non saranno rughe.

Auguri.